C’è
una regione in Italia che è ricchissima di piccoli e grandi tesori poco
conosciuti dalla maggior parte degli italiani e che meritano una fama molto più
ampia. Sto parlando dell’Abruzzo.
Tra
questi tesori c’è un paese delizioso, a pochi chilometri da Pescara: Città Sant’Angelo,
uno dei Borghi più belli d’Italia, il cui centro storico si sviluppa attorno al
lungo Corso Vittorio Emanuele, fiancheggiato da palazzi antichi e dal quale si
dipanano decine di vicoli stretti e pittoreschi, con archetti e lampioni
antichi e balconcini con ringhiere di ferro battuto.
Il
Corso termina da un capo con una scalinata che conduce alla chiesa di S.
Agostino e dal capo opposto sfocia nei giardini pubblici, che si affacciano
come un balcone su un bellissimo panorama di colli coltivati a vigneti e oliveti
e, in fondo, oltre lo “skyline” di Pescara, il mare. Alle spalle del paese,
invece, oltre le verdissime colline coperte di oliveti, si stagliano le
montagne, per buona parte dell’anno innevate.
In
questo borgo, che la rivista americana Forbes nel 2018 ha dichiarato essere uno
dei più vivibili del mondo, c’è un altro ottimo motivo per una gita: la cucina!
In
particolare noi abbiamo avuto un felice incontro con la cucina locale nell’Osteria
Il Grottino, che si trova in via del Grottone, in fondo al paese, praticamente
alle spalle della chiesa di S. Agostino.
Il
ristorante è semplice e grazioso, ma soprattutto ha una terrazza da cui si gode
un panorama strepitoso sulle colline e sulle montagne, avvolti dall’intenso
profumo di fichi delle piante sottostanti e da una pace assoluta.
Pranzare
in questo contesto è già di per sé un piacere, ma la cucina è decisamente
all’altezza della ambientazione o, come si dice adesso, della location.
Abbiamo
assaggiato piatti tipici del posto, basati su materie prime di qualità, come le
pallotte cacio e ova (saporitissime polpette di uova e pecorino affogate in un
ottimo sugo di pomodoro), gli anelletti (pasta di acqua e farina, dalla
consistenza soda) con un corposo sugo di pomodoro e cosparsi con ricotta di
pecora freschissima,
la mugnaia (rustiche tagliatelle di acqua e farina), anche
queste con un saporito sugo di pomodoro.
Anche i secondi rispecchiano la
tradizione locale, legata soprattutto alle carni ovine: pecora, agnello e
naturalmente i classici arrosticini abruzzesi.
Ottima
anche la scelta di dolci, noi abbiamo provato il cannolo di sfoglia ripieno di
crema al mascarpone e cioccolato e il tortino dal cuore morbido,
abbondantemente farcito di amarene sciroppate: golosi e ben presentati, come
del resto tutti i piatti provati.
Per
concludere, il servizio è cortese e impeccabile; in sintesi l’Osteria Il
Grottino, come il paese che lo ospita, sono riferimenti che ci sentiamo di
consigliare a chi voglia regalarsi una piacevolissima esperienza
turistico-gastronomica.
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